delsl: Pitture, che nella xandidezza, le cortefia de' co-
Rumi.
Commendava al tresi di molto per la viviflima efprellion
degliafettil, eccellente Ariftide Tebanc): e dicea , che;
farebbe andato aigli-iultimieonHnid-el Mondo per vedere,
quandoinfino adinoflri ii folle confervata , la pitfz celebre
Tavola di quelP antico Profellbre. Dipinfe COIUi una.
Madre, xzheferita mortalmente nella rfpugnazion d' una
Terra in tempoappunto, che allattava il Bambino , mo-
Ptra l'affanno , che ha nel lafciarlo , e fa fentireil rixnore ,
che in vece del latte riilagnatoii perclafvicina morte, ei
Finn fugga il fangue , che le vien." dalla epiaga, ricevuta nel
eno.
Quanto era iiirutto deapiiz fenfati detti , e de' piti mira-
bili Dipinti degPinfigni Pittori, altrettanto era fenfato,
e mirabile il Cignani allorche ei -parlava della Pitturaq:
Parlarne pini egregiamente di Lui. Uomo non {i lufinghi
giammai: isi bene fapeateglidillinguerei pregi, le le finez-
ze dell" Arte , e S1 ben tar comprendere", com' egli profon-
damente laintendelTe . Moiirava Egli qual copiofo re-{oro
di idee, idi concetti, fe clfimmagini debba efTer ripoilo
nellafantalia: a qual fegno aiebba elTer queiia valida le,
vivace per apprendere, e ritenere i-cio, ehefdi migliora,
truova negli oggetti, e per confiderare Veio, tche in rap-
prefentarne de' fimili potrebbe aggittgnervifi per intera-
mente perfezionarli. Riilettea qualbnon gpilo {i riehieg-
l" Settimo 1m
tuttele cofe: qual minuta attenzione per offervare i mo-
vimenti delle Paflioni, aflinche"melfiefprimerle- {i dieno
alle Figurequelleattitudini pitilfgfifificanti, onde le Fi-
guremedelime fembrino vive, e animate", e faccian (ubi-
to intendere cib , che per elle vuole il Pittor , che s'inten-
da . Infqgnava infine come feonfiderando tutto icib , che
di pifl V680, e _di- piimaravigliofo fa la Natura , poffff Silla
fuperarfi digli UOminj facendo, piii di uquelflo elfi LfHECIH ;
a0 a-