no effer Lui l'alito a quel fupremo grado di gloria , ascui
niuno in quelia nolira Eta e pervenuto , e pochi pochi nel-
le palTate pervennero. Ogefio e il folito deliino degli Uo-
mini eccellenti d' aver nemici nella lor Profellione coloro ,
i quali per quanto {i lufinghino d, aver del merito , difpera-
no di non poter giammai pareggiarli . Penfarono percib ,
cardironohlcuni con infipide Satircttc {pari-e per la Citth
di fcrcdltare m qualche parte Papplauditiflimo lavoro 5 ma.
s'accorfero in fine , che lo accreditavano mffggiofmenfb
dando Ptimolo colle lor critiche, che {i manifettaffe da altri
piix chiaramente il pregio di quelle cofe, ch' erano da lor
biafimate, e fempre piit crefceffero gli applaufi dell, eterno
prodigiofo Dipinto . Sara egli fempre durevole: imper-
cioccheiqyando ancora iSecoli avran dittrutti il fuoi colo-
xi, durera Egli nelle Opere immortali de'Letterati . S'u-
nirono con gli Accademici" Filergiti di Forli i piii chiari
Ingegni d' Italia per celebrare il valore delConte Carlo , e,
ipnegi inefcogitabgi della Diyinafvfpa Cupola: e ne rqC-
colfe iloro egregi OITIPOHIMCUH 11 gcntilimmo Cavalle-
re , fenfatillimo Poeta, ed eruditiilimo Letterato Conte,
Fabrizio Antonio Monfignani. Dalla Raccolta di elli io
non pollo lafciar di prenderne uno di quelli , che {i leggon
piii volte , che le Lettere delle Amate. Egli e del grande
EuPcachio Manfredi : uno de'piiIt cari Allievi, che nella,
Matematiche , enella Poefia abbian mai fatto le Mufe Ita-
liche .
Io veggio , io veggioil Cielo Ecco il bel ChioPcro
Di gloria. Or chi mi diE: G rapid'ale ,
E da rai mi sgombrb quella mortale
Caligine , che offufca il veder noflro?
Cifio gii non erro , ed a me chiaro E moilro
Qlel ben , ch' Uom vivo rimirar non vale .
O Amor del Paradilo , alta , immortale
Dea de" Beati! a te m' inchino , elproHro -
E 2 Cono-