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trappoile con un giuoco d' ombre , e di lumipaffanti, cosi
loingrandxfcono, che nel veder quel medefimo anguilo
lito , {i Concepilce quafeffer debba il valhflimo della idea-
ta gran Fabbrica. Tutte Yaltre parti nobiliflime, e con-
dotte con profondiflimo difegno, e con tremendo colorito
rendono veramentetquefc" Opera fingolare, e maraviglio-
fa. L? Qvato dell" Ufcio all' incontro e d' altro Maeltro .
l'amo piacque a quel Sereniflimo Porporato la vaga , e,
iublime maniera di Carlo, che terminata la Legazione.
volle (eco condurlo a Roma per fargli dipigner la Sala del
proprio Palaazo ; ma varj molelli avvenimenti il penfiero
di quel Principe altrove rivolfero".
Non percio pote Carlo di la si folio partire , com'ei bra-
mava . Convenne arrenderfi alle preghiere d'alcuni tra i
molti, che prevenuti dalla fama di lui volean pur qualche
cofa della Maeitrevol fua mano. In San? Andrea della...
Valle dipinfe idue Laterali della Capella Maggiore : e ,
perifpedirfene , prefe {eco allavoro 1' accennato TaruH-i .
Delle altre poi fue proprie fatture ebbero il vanto due Ve-
neri, che da Lui ottennero due riguardevoli Perfonaggi .
Le formo egli diverfe nella languida pofitura , e ne" vezzo-
fi atteggiamenti; ma cosi fimili nell' aria luiinghevole , e
nella bellezza de'lorfembianti , che ben {i vede , che fon
due Veneri , eben {i conofce , che fon del Cignani . S' ac-
crebbe ne' Romani per le Nobili, e belle Opere fue il con-
cetto del fuo valore, e per gli umani piacevoliflimi modi
fuoi s" accefe in loro verfo di elfo una {lraordinaria affezio-
ne; onde quando dopo tre anni di fua dimora in Roma lo
xichiamarono alla Patria i fuoi affari, lafcio in tutti quel-
li, che avean conofciuta la maeflria del fuo Pennello, e,
la foavita de'fuoi tratti, unfardentiflimo defiderio non.
1116119 di aver delle cofe {ue , che di trattare con Lui -
P113 3112919 era ne' Bologneii un si vivo defiderio: e Per-
Cifi indlclbllfila giOia , Con cui 1' accolfero al fUO ritor-
no. Ma negli accoglimenti , quante iltanze de' Nobili, e
de'