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V I TÄE
DE
P 11'142,
SCULT.,1
ne'1or varj , C nobili difegni fannoa conofcere, chc. taI Arte.
Hce era fecondo d' invenzioüi , "affai fclice neIP efpremvb
degli affetri, ed qfercigato nclle buoneä fcuole ,Anzi direi,
5x15" che , s" eglißfoße Gato aefente da cerca durezza , cosßl neI pan-
CORSOV- neggiare, come nel profliläre: [difetto comune ai Pitrori di
uel tempo] , potrebbe aver Iuogo fra' piü ecceIlenr-i de11a__
21m2 Profeflione . ScniiYeß egli a piE-z de11' ultima fuddetra Qpem
1c feguenti parole Hoc 01m: fäcit Nicolaus Corjus 1503. 45b
22. Martii: fegno , che 1a riconobbe per una delle fue- m1-
gliori; mentre cosi alla diflefa , e con la marca de1I' anno,"
C del giorno vi I1 notö .
Nil folamente moürö il Corlb 1a fua perizia nel colorirc
a frefco ; ma auch: moftrolla nel colorire. ad olio . E' di {ua
mano 1a tavola, chc {i vede nella pretata Chicla al-l' Altare
di Santa Brigida; 0v' egli con un colorito afTai proprio, e
vivace rapprefcntö eifa Santa ,V chc genuHeHä adora Gegü
CrociHHb . Ed E": {hnihnente di fua mano uu' altra tavolap,
fegnata col fuo nome, che Pca collocata nella Chiefa d-i N0.
Pcra Signora dClT Appar-izione. Ei Hgurö in eITa tavola molti
Santi con manicra , benchä non del ruttd maeürevole, de-
gna pcrö di grau lode; perclmä affai vi {picca 1' ingegno , 5
1a fpiljätioia invenzione dell' ArteHce; 1a cui virtü, e Pcfizig
non potca da mc con ragione paifarfi fottzo HIenzio .
VITA