414
NU
ßlLlb
UEI
SCULT.,
Ella pofcia ritraffe anche 1' Infante D. Carlo Hgliuolo del
Re, rapprefentandolo Vßllito d'una pelle di lupo cerviero ,
ornato con abbigliamenti di fpeciofa invenzione . Non men
D; degli altri precedenrl fu_ Bzimato , e gradiro queßo ritratto;
Ifgägggxjffh e fpecialmenre dal PFIHCIPC, che rimunerolla d'un diamanre
LonuaLLxuA. del valore di mdlecmquecento fcudi .
Tante era il grido da per tutto diflufo della virtü di So-
fonisba; che dagli amatori delle belle Arti {i Vdellderavano
quadri da lei dipi-nti. Ed oltracciö gl' illefli Profeilbri 1a pre-
gavan fovente per lettere a graziarli di qualche difegno,
0 di qualche rirrarto . E {ino il PonteEce Pio IV. mandö a chie-
derle , ch' ella gli faceHe il ritratto della refata Reina ; a1 ehe
tantollo Sofonisba con permillione della medeüma Reina_.
puntualmente ubbidä : e trafmeffo il lavoro per mezzo del
Nunzio Pontiücio a Roma, nc riportö da Sua Santira , oltre
ad una lettera d' approvazione", il dono d' alcune Corone...
con1polle di lpreziofe pierre, e fornite d'impronti d'oro:
{iccome d' in 1gni Reliquie racchiufe in artiücioü, e ricchi
contorni .
Gli onori , che da'Principi Italiani giorzxalmente ricevea
quel? egregia Dipintrice impegnarono fempre piü il Re Fi-
lippo a dillinguerla. E perö dellinolla per una delle Dame,
che [lavatlo alla cullodia dell' Infanta; e pensö altresl , per
illabilirla in fua Corte, di unirla in matrimonio con qualche
nobile Spagnuolo . Ma avendo Sofonisba penetrato la Regia
intenzione: fupplicö quel Monarca a permetrerle di maritarfi
con qualche Italiano . Volle anche in quePco il Re compia-
cerle; e propofele Don Fabbrizio di Moncada F eudatario fi-
ciläano, con aifegnarle per dote dodicimila fcudi, e di piü
un' annua penüone di altri mille fcudi fulla Dogana di Palermo,
con facoltä di poterne inPcituire erede qualche figlio, in cafo
d'averne.
Ricca di ciö, e d'altri frutti della Regia MuniHcenza:
e in oltre d'une. vePce tempeflata di gioie doxmtale dalla,
Reina , con 1a buona grazia di que' Sovrani fu condotra in Sici-
lia al novcllo Spofo , col quale viffe alcuni anni . In tal tempo
non tralafciö di far comparire il fuo valore nell' Arte, non
tanro con rar ritratti, quanto con lavorar pitrure di fua in-
, venzlone: