ED ARCHIT. FOREST, CHE ec. 407
fQrmatQ della virtü d'un taluomo , cortefemente lo accolfe.
Queßo Monarca tutro intefo a1 compimento dclla funtuofg
fabbrica delPEfcuriale ü attribui a buona {orte 1a venuta...
del Caüello; e confultatolo in varie cofe, il trovö di grau
fenno, e di Fma. inrelligenza . A lui per tanto diede toüo Bmmm
1' incarico di coPcruire una fcala a lumaca; onde privata- Lßnm"
mente fcender ü poreHE: nella Chiefa di quella vaüa fabbrica.
Vi 3' impiegö (a) il forePciero Pitrore; e 1a compiä a tanta.
foddisfazione di qucl Sovrano; che, olrre all-a datagli larga
mercede, il dichiarö Architetto maggiore delle Regie fabbfi-
che con lauto {lcipendio , che CLucPci godä Hno alla morre, ac-
cadutagli 1' anno 1579. de11' eta {ua {ettante-{imo , 0 poco piü .
Cc
DI
(a) II prfmo Iavoro fatto da! Caiiello nelPEfcuriale non Yu. d) una fcala a lu-
maca; ma fu della, fcala principale , che dalRealq Palazzo alla Chiefa con-_
duce , ed E: inügne per le tre Porte , per le nobih balauürate e per alrrr
rnaePmH ornamänti C0121 inferin: fbcondochä rapportano i Dcfcrittcri di quel
grancP Efcurialet due de' quali fono il P. Francefco de' Santi Garmelizano
Scalzo , e D011 Ignazio Meizzolari , Monaco di S. Girolamo . Notano altresi
queüi Defcritrori come vi fono in quelP Efcuriale alcune Ganze egregiamente
dipinre con grottcfclue da due Egli del Caüello , nominati , 1' uno Fabrizio,
1' altro Granello . Io _c1'ed0 perö , che queßo fecrmdo non foffe Hglio del Ca-
Ytello, ma della moglxe, cl1e_., come il Soprani giä fcriiTe, era veduva di Nic-
cololio Granello: e i! nome dx Granello attribizito a queüo fecondo Bglio pare
Confermi ciö , che ho detto.
Gran difgrazia ha incoxztrato quePxo valexltuomo appreffo gli Scrirrori diPit-
tura; mentie 11011 ve ne ha alcuno, che di lui parli con 1a meritata diiiinzio-
nle; anzi fiuo gli Pceßi Abefcedarj Äge paHäno fottolfälezizio 81 lllomRed. EEE: algi ,
cue io fap ia alcuna coa ne xce, eccetro i Cav. aro .i.o ne m.
Vite de? Pgattäri di Venezia e di quelle Stato . Piacemni qui foggiugxxere 1a.
breve nntizia , che il prefato RidolH ne dä in {ine della Vita di Lorenzo Lot-
to, nella par. r. alla pag. 132.: ove leggo:
IBaÜtZIIlLa Cjziffelloljfäzfcfzdotta ßfzlfenfl]; diDFVlipfo II. gie di gpagaza ; Eerjlgcano,
C79 ai ervije ne .1 zu riaa l ruriaue. i "ittura 1a in ergamo a gnm
de! Szzlivztore fbpwz {a porta della Chiefzl del (vlesif; e nella cappellq dz" Bzßrfolmn-
m20 Coleoni armi . Izflä il rimanenteddi [im {im inlljädf
1m oocu 1211.01 , 001116 f! 14121 WM , nelP rcbitettzzra; m: e? rzporto amp z 011g
äa quel ggiwyqfb Re; poicbä z Grandi ban patere d' aggrmzdzre m im P1111170 C79?
loro preßa färvizio.
Cosi fcaffo 2a Rato il Rldoäfi m pzulflare di (äio. Batriga 9113213103 C133 11a Ptlll?
ne ha fcrirta 1a Vita , quan o per ajrg non ovea ne .21 ma_ pera men 1:
CarTa, S3 per ragion di ciö , che egh c1_avea_ prqpofro nel_ utolp sl perche
il Cafcello degno era di ricordalaza, e (h elogxo plü di ceru alm Ifugorx dello
Stato Veneto in quell'.O era dißefämente , e fgparataznexure defcnm . S: 1a:-
gnino i Virtuoü dell' illuäre am di Bergamo vm del Ridolfi , ehe de! Sopranl-
Perocchä, fe il Qoprazxi poco ha detto dcl Caßello; le propoße Notflß 11011.-
ponavanu, ch' ei ne diceffe difpiü . Tutravia a_ qpefle del Sopraxg! s e volurq
gualclae _cof'a agqiuqnere , per upplire all' altpul icarfezza I C C10 a IPQIZII C11
minute lnvefcigazioni , che non poca fatica 10110 cofcatew