ED ARCHIT. GENOVESI; 363
Talota ü provö il Poggio a maneggiare i pcnnelli:
cacerto faggio di duc Operine moftrö, ch'eg1i farebbe riu-'
fcito un cccellenre Furore, qualunque volta alle. fola Pittura
ü fofTe applicato. m
Profeguiva coPcui a diüinguerü nelle infigni Sculturb , MÄRCEANTQ-
che formava, fpecialmexlre in fupcrbe macchinc per Confrater- m0 066""
ni-re della cirrä,_ e di fuori: quando fu invitato in Ifpagna.
per alcuni lavon . Egh, compiute qui le fue commiflioni ,
trasferifli colä ; dove dopo due anni gravcmenre infcnnö,
e poco Pcante vi ceßö di vivere in etä ancor frcfca .
Fu il Poggio di buorf indole , manicrofo , correfe , e {plen-
dido: ornamenti , che gli concihavano 1' amore di tutri .
Di che bell' ingcgno dotato egli toffe, il dichiaraxxo le fue
pregevoli Operc, che ci 11a lqfciato. Se immatura morre cel
tolfe: quelle a difperro d1 1e1 ce" lo rendono , e ceW lo man-
teranno immortale.
V
T
DI
TOMMASO,
E
DI
SEBASTIANO
P O N C E L L I
Arcloitetti .
ON qu": Boriti in queßa noPzra etä due" ecccllexmti Archi-
tetri frarelli, 1a cui memoria viverä fempiterna a1 pari
dcllc be1l' Opere, che ci hanno Iafwciato. Tommafo
chiamoß] Tuno, SebaftianoFaltro: di famiglia Poncelli.
BrevifTlma norizia darö di loro; e fia , come per chiufa del pre-
Hflbmi argomenta, lafciando a qualclue penna , chc vcrrä dopo
me , 1a. virtuofa cura di fcriver le Vitc- de! noilri Profeflori dellc
trc Arri forclle, i uali 01' vivono, e con molta gloria.
L' Avolo di quegzi duc fratelli fu nativo d' una tcrra della
valle d' Oneglia dcrta Caravdnega. Egli nel paffaro {ecolo
fi portö a Genova ad efercitarvi 1' Arcvhitcrtura, e vi cou-
duifc un fuo Hglio, a1 qmle infegnara 1' avea. Qui il Hglio
ammo-
O