-ED ARCHIT. GENOVESI. 329
Ufcä (Elemente alla luce di queHa vita" 1' anno 1620.
Genova, che gli fu patria, gli fu anche allevatricle . Egliqu":
nel coPrume ne11e lertere indi ne' rinci ' del a Pitturep.
avanzoüi . lgaffara in tali Pzudj 1a fancgullezää, ebbe a fre- D!
queäuare 1a virtuofa compagniaR del celebre (Jahßiglione , eol lgilcräyfgää
ua e im refe il via io di oma, a uro ne di meg io '
zcxlvwrantaggqarii nel1a_ Igräfeüione, praricango cogP inßgni Pit-
tori, e oifervando , e imitando gl' eccellenti efemplari , di che
tanto abbonda tguella gran Metropoli . La Ieria applicazio-
ne, c11' egli vi ece, gli porfe di gran lumi per 1a perfezion
del difegno , e per 1' efecuzion delle idee: 1' avviö a tefiere
una giudizaoia unione del piü Eno, e delicato Pdle moderne
col piü grave , e robufto antico: onde dopo alcuni anni ritor-
naro in patria , d-ipirmfe varj quadri d1 Pcorie , e di capricci cou
s": bella invenzione, e condoxta, che ben diede a cono-fcere,
quanro nella fua ailenza acquißato aveiTe.
Divulgaraü 1a fama del merito di lui, fu rantoPro im-
pievato a dipingere {opra una grau tela 1' ultima Cena di
(jriäo con_ gli Apoüoli: pirrura, ehe ebbe luogo nellßa prin-
cipa1_ facclata de1l' Orarorio di S. Germane La bellez-
za d1 quelF Opera ne chiamö delle altre: fra le quali affai
pregevole e. 1a tavola rapprefentativa di Criüo verfanrc: fan-
gue dal CoPuato in: mezzo a nuznerolä fchiera di perfone ec-
cleihüiche, e fecolari in diverfi pii atreggianlenti defcritre
E112. 11a efpoPca nella Chiefa di S. Andrea: ed e comunemen-
tc: chiarnata 1a tavola del Corpus Domini.
Turroche quePco- nobil Pittore foITe rale- da porerfi met-
tere in riga co' piü eccellerxti della noPrra citta: pure non...
mai contento di fe medefimo in-ceffantenxermte Pcudiava ;
e fempre parevagli di- faper poco ne ii Hdava del fuo pro-W
pur) giudizio; ne mai a veruuo fi pareggiava . In-farri avendo
egh eretta. in fua cafa un'Accade1nia del Nudo , nella quale
concorrevano "Giovani a difegnare: avea di queüa racco-nuan-
c1ata la direzione a1 Cappellirmo , e a11' Affereto , come a er-
{Qneß C116 giudicava effer piü dilui fuHicienti adarne inlliru-
210.111 . Queßa,
ClÜf (äleivlOratqrio di_ S. Germane , giä ütuato preffo alla Chiefa di S. Marta,
h xifcrlm mvgla de? älägäotflttßfß: ma m poca buon effere , r con exva