Volltext: Vite De' Pittori, Scultori Ed Architetti Genovesi (Tomo Primo)

ED ARCHIT. GENQVESI": 3,251 
Da Genitori di condizione fervile ebbe Francefco in Ge- 
nova il fuo natale 1' anno r6r9. Egli , effendo ancora fanciullo, 
perderte il Padre . Quindi 1a Madre, non trovandoll in pofl-  
{ibilirä d' alimenrarlo,_il dePcinö a1 mePciere paternn . Fu egli   
dunque prefentato, ed ammeifo per paggino in cafa Pavefer  
onde poi tutti , quantunque egli non faceffe piürale uHäzio,  
pur nondimeno 1' appellavano il paggio: foprannome, chc 
fempre rePcolli.  
Ma "il buon Giovanetto eradoraro d'une {pirim piü ge- 
nerofo della fua nafcira. Inclinava alla pratica di qualche 
Arte: liberale perö 1a voleva , e non giä fervile . .11 fuo ge- Y 
nio era rivolto verfo della Pitrura , di modo che fovente, 
per attendere a difegnare di fuo capriccio , e a dipinger Hgum  
umane, alberi , e Hori, 0 per fermarfi a conremplar qua- 
dri , o Rampe, fe {i foffe imbarturo a vederne; tfäfCLlfäVä, 
il fervizio del Padrone . I1 Padrone , perfona molto aITenna- 
ta , e difcreta , avvedutofi , che Francefco avea tutta 1a buo-  . 
na difpofizione ad eifer Pittore, {i Primö in obbligo di alle- 
condargliela . Efenrollo per tanto dal far Hgura di fervoy 
e, continuandogli il primiero fufIidio, lo pofe fotto ilSarza-g 
na ad infrparar 1a Pittura . E' indicibile quanto in poco tem-f  
po s' avxqnzafTe ne11' Arte ilnoffro Francefco. Diligente ofTer- ' 
Vater delle regole, puntuale imitator degli efenupj, pronto  
nel difegnare , naturale nel colorire, giä compariva MaeHrov 
ne" primi faggi del fuo difcepolatq. Andavano in giro alcune 
tavoline da Iui dipinte con buona ldea, e dißribuziorme: ciö, 
ehe I0 rendeva molro Gimato , e invogliava i Cittadini adar: 
gli commiHioni, di Wpitrure.  w 
Per poter lavorare con fua libertä , prefe congedo dal 
Sarzanzr, e aprä Hanza da fe; dove benche non maß giami 
mai oziofo: tuttavia troppo fcarfo gli era il tenapo, rifperto 
3113 Afüna delle faccende, che 10 premevano: ordinario ef- ' 
fetro deHa fama d'un egregio ArteHce .'Se1npre-piü'g1_i cre- 
{cevano le fatiche, e a1" pari di quelle glixcrefcevano ancora 
C gli emolumemi , e le lodi  Ma_ per quanto ü fenxiiTeeefalw-  
rare"; egli non infuperbiva, 1712-: punto Prava in conregnoi 
Offcqwofo, e riverente verfo di tutti , non diede mai Icgno, 
ne dixcompiacerfirdef proprj lavori , ne d_i difprezzare gli a1: 
  -Xr3    trui.
	        
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