E1) ARCHIT. GENOVESI: 21':
ufcä di pericolo; e andö migliorando: dopo alcuni alrri potE:
cominciare ad alzarfi di letco . Rifanaro finalmente del tutto
[come pareva], pafäö il rempo della (ggnvalcfcenza flifegnanfa
do, e formando idee, per efeguir 1a nuova commliTlone d1 D1
dipingere iI coro della Chiefa di S. Andrea . Ma prima, che 03311231?
potefTe metter mano all' Opera , ricadde nella malattia ,
quale, trovarolo giä molto infiacchito per la paffara forprefa,
con tgnm violenza gli {i inrernö, che 1' ePcinfe il d'1 20.
(Tagoüo ne1l' anno de1l' etä {ua 54. e dclla comune ripara-
zione 1633-
Perdemmo in tal mortc un valente Pittore, ma non del
tutto il perdemmo; colmioiiiächä lafciö alcuni difcepoli , che
per? li loro talenti, e per la virruofa imirazione delMaeßro,
fecero nelle l-or tele apparir viva 1a memoria di lui , benchö
ciafcuno con aria diverfa. Furono queßi Orazio De? Ferrari,
fuo N ipotc z" Giovacchino Affereto , giovane di grande fpirito:
e Giufcppe Badaracco, uomo di molta accuratezza nel fuo
operare . Di queFti rrc parlerö fepararamenrc piü fotto.
Parimente fu fuo difcepolo Bartolommeo BaHb, di cui
dirö alcuna cofa qui brevemente . Era coPcuihon folo facitor
di Hgure, 111a eziandio molto efpertoq nclle profpettivb:
c perö fcrviva alcuni mediocri Pirtori di qucl tempo, quan-
do aveaq uopo 61' introdurre nelle lor tavole s": farte cofe.
Era altresi fcliciilhnoneldipingere a frefco; ende n' avea fre-
quenti occafioni ranto in cafe private, che in Chicfe, ovb
fece lavori bellifümi; ficcome anche ndreatri, 0v' era fpeffo
impißgato, a motivo dialla fua {ingolar perizia nel condurre
le lonrananze a. ben proporzionate digradazioxli . NCIT afpetto
PFFCP- dl naturale melancnnicot e pure era d' amena converfa-
7119m i C_ ßlpöva ufare tal civilrä , e cortesia, che cattiVaVäÜ
gll anum di chiurxque 10 praricavä . Egli mancö in erä avan-
Zata - N5: altra notizia ho potuto avere di lui .