ß
ANHANG.
qua
de
alla somma de cento Scudi cho faremo provisione t
volemo ehe habbia cento scudi.
MANTUE, S. Julii 1530.
(Archiv zu Llantua. Abschrift des Kanonikus
de
fargeli
havere,
perchö
Braghirolli.
BOLOGNA
AN
VON
XVI.
DEN HERZOG
1530,
MANTUA.
Juli.
A110 Illustrissimo Signor,
Duca. Di Mantova.
ILLUSTRISSIMO Sxenonn, Per una di V. Ecc. intesi come era intenziune di
quella. ehe io fitx-aessi 1a Cornelia. 10 in vero era in lefto ammalato, pur, a1 meglio
che potel, veshtnml e montato a cavallo a casa della Slgnora Isabella m0 ne andai
Qer dare principio al1' opera, e vi tfovai Tizian, il qual 1_ni miyisee ehe V. Ecc.
laveva. mandatoqper farf: quello ehe 10 era 1t0 a voler fare, s1 ch 10 non ricercai
p1u oltre, solo 10 larega1 ehe facesse a. V. E00. fede come ch' io aveva una massella
ehüata, e ehe 121112121 11 dentx, come esso vide, mi si scossavano in bocca per rispetto
d1_una 111111111123. prespa in sul Te. Mi ä stato scritto V. E00. {wer aouto a male, ehe
m1 parhssl sehza hcenza, ma. D10 sa se 10 avevoi intenzlone di fare le tre feste in
Mantova, ma 10 non posso 1re eontra 11 Cielo. Tanto e, se 10 vxvo e ehe stia sano
ho speranza che V. Ecc. si loderä della mia servitü, e come piü tosto possa me ne
verro a Mantovn a1 SOrVlgl di V. 111. S., alla, quale riverente inchinandonli mi
ruccomandof
Di BOLOGNA, alli 11 Luglio 1530.
In BOLOGNA, servitorc di V. 111. S.
Wiederabvedruckt aus Bra hiro11i's Gcleß-cnheitsschrift zu den N ozze Cavriani-
L n P n? 1 N XI b
ucc es1- a 1; vg. o.
TIZIAN
l
DEN
XVII.
HERZOG VON
1530,
INIANTUA.
Juli.
Al1' Illustrissimo Signor,
Duea Di Mantova.
ILLUSTRISSIMo DUCA, Questa. donna ovvero Cornelia non si trova qui in
Bologna. La Signora Isahella. 1' ha nlaändata a. sture a. lflivolarav a mutar aria, per
essere stata anlmalata, e dlcono, ehe 1a e alquanto smarnta per 11 male: pur 1a sta
meglio. Ed io intendendo questo, ho dubitate di non far cosa buona, essendo stata
ammaleta, e poi io essendu vmto dal grau ca1do,_ ed anche un poeo dal lhale, e per
non nn ammalare del tutto, non sono passato p1ü oltre, pensando io d1 servlr V.
Ece. di questa eosa. benissirno, 0d ella si troverä. ben soddisfatta. Prima queste
gentili mzulonne mi hanno tantu bone impresso delle sue fatezze, ehe ci he urdire
di farla di modo ehe ognuno che 1a. conosea dirin ehe io Tabbia. ritratta_pu_1 Yolte,
e di questo prego V. E00. ehe lasei Pinearieo a me perche in tcrmine di d1ec1 gmrni
circa ve 1a mm vedere, mandandomi a Venezia ,quel ritratto ehe feee quell" altre
pittore della detta Cornelia, ed io ve li rimanderö tutti due indietro, el 1a Eec. V,
eonoscerä a1 pamgone comc desidero servirla in questo ed in ugni altra cosa tinehö
avrö vita. Visto V. Ece. il rittrato, quando sarä, futto, so gli manchen"; qualche
cosa; io verrb di grazia a. Nivolara a. raeoozzarlo, ma credo non farä bisogno. Ed
a V. Eee. bacia 1a mano
A BOLOGNA, alli I2 Luglio 1530. Di V_ Ecc.
Servitor TICIAN V.
N gggederabgedruekt aus Braghirollfs Gelegenheitsschrift N ozze Cavriani etc.; vgl.
o.