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'tutto il Quadro non sia altro lume consimile, ni-
di ugual forza , e facendo lo stesso nelle ombre si
conseguirä una Grazia grande nel tutto de1l' Opera.
Fatto questo distribuiscansi le mezze-tinte in dif-
ferenti gracli, in maniera, che servano per far risplen-
derei due suddetti maggiori estremi, e stiasi atten-
to di non lasciarsi abbagliare da un certo falso Chia-
roscuro brillante, che ha ingannato molti Pittori,
perche da molto rilievo, e forza alle cose, cioe t'a-
cendo opposizioni violenti, congiungendo due estre-
mi, come il maggior chiaro, e il maggior oscuro ;
il che distrugge tutta la grazia, e 1' effetto del1emez-
ze-tintc, e quel ch'e piü fa perdere 1a grazia allo
stesso colorito; poiche, siccome ho detto, idue stre-
mi, il Bianco, e il Nero, non sono veri colori, e
per dar grazia ad un Quaclro bisogna , che tutte le
cose , che vi sono, sieno piü o meno visibili, afFm-
che vi sia una perfetta varietä , in cui consiste 1a
Grazia; e questa non si ottiene senza una grande
attenzione nella degradazione de" chiarli , e degli
oscun.
Si ha anche da osservare il valor de" colori, come
Si ä detto nelPArticolo del Colorito, poichä essendo
ogni chiaro assai piü gradevole che Foscuro , non
si dcve distrugger 1a grazia d'un sembiante , nä Hi
un panneggianaento chiaro colPopporgli un-oscuro
forte, colla mira di dargli maggior forza, comc fan-
no ordinarialnente tanti Pittori, e come fece il Guer-
C1110.