Volltext: Opere Di Antonio Raffaello Mengs (Tomo Secondo)

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pesanti e ordinarie. Questa medesima rillessione si 
puö ripetere nel vedere le altre Statue di primo or- 
dine, Piäpollo, il Laocoonte, ec., e si conoscerä la 
differenza tra il gusto Greco, e quello, che si chia- 
ma Romanok, in cui si trova sempre una spezle di 
durezza , e un clifetto d'eleganza . 
Se Domenichino avesse posseduta questa parte sa- 
rebbe eccellentissimo; ma la privazione tfeleganza 
gli e di gran danno . Raffaello sarebbe riu-scito ele- 
gante al sommo grado se si fosse manten-uto un po- 
co piü tondarello, ci-oe se in alcune parti non aves- 
se allungate troppc le linee rette : fu perö insigne 
nella proporzione della varietä delle linee ; e senza 
quella imperfezione avrebbe uguagliato gli Antichi 
di primo rango . Dalla stessa. cagion-e proviene , ehe 
egli fu men felice nelle figure delicate delle Donner 
e de' Putti, e al contrario fu" ammirabile nella natu- 
ra nervosa de' Vecchi , de' Filosofi , degli Apostoli, 
ec.; rna quando voleva esser grazioso cadeva nel ton- 
do, e nel piatto . Michelangelo non deve esser cita- 
to in quesBArticolo dellfEleganza , perche nan 1a 
conobbe aHatto ; e siccxome coloro , ehe pretesero 
imitarlo, sono in ciö anche piü difettosi di l-ui , e 
inutile farne menzione. Si ha d'avere per regola ge- 
nerale, che senza varietä non si puö dare eleganza; 
e bClTChä Pälvno tondeggi bene, se non equilibra il 
suo tondeggio nel resto delle forme non conseguirä 
maie questo- intento; e questo fut i! difettol Capitale 
di
	        
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