84
-0
257
X
916
1a
luce 5
C
rimandarla
abbondantemente
agli
chi.
I0 ho posti i colori nelFordine, con cui proveh-
gono dalla luce, incominciando dal Bfanco , al Gial-
lo, al Rosso, alPAzzurro , e üno al Nero . Quelle
materie dunque, che sono di natura atta a ricever
Fapparenza de! bianco, o del giallo , bisogna neces-
sariamente, che abbiano in loro parte di luce, o che
sieno ben atte a rimandare a' nostri sguardi i raggi
della luce; e questo non puö succedere che median-
te una quantitä di particelle spesse, composte, ete-
rogenee, senza interstizj seguiti, e prive per queste
ragioni d'ogni genere di trasparenza : quindi vedia-
m0, che un vetro, che ä in sä stesso uniforme , ä
perciö trasparente; ma se ä macinato, e ridotto in
iinissima polvere, non ä piü trasparente, e compa-
risce bianco, finchä un corpo attualmente diafano ,
come 1' olio, si fraxhmischia con esso, poichä allora.
gli ritorna parte della sua trasparenza in quanto che
il corpo oleoso , che äintroduce, e s'insinua perfetta-
mente fra le sue particelle, ä uniforme, e trasparen-
te. Questa ä in generale la cagione , per Vcui 1' olio
dä. una certa-trasparenza ai colori, poichäiessendo un
Cßrpo umido, che s'insinua, e si spessisce senza esa-
larsi, lascia le sue particelle tra i colori.
Ufl COYPO ä diafano qualora 1a luce 10 trapassa
senza arrestarsi su 1a superficie . Se un colore E: di
Sua natura molto poroso, e di particelle piccole
SlC'