Volltext: Opere Di Antonio Raffaello Mengs (Tomo Secondo)

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te Ie sue parti perfetto; che fosze posto nei suo prinl 
cipal punto di veduta; che none avesse che una sola 
distanza, da cui si potesse mirare; che il Iume del 
sito dove _si vede fosse giusto, della srcssa maniera, 
che nvrebbe da essere per produrre il medesimo Chia- 
roscuro sopra 1c ügure come se fossero vere; non 
ostante tutte queste condizioni noi saremmo disin 
gannati dalla superficie piana, dalle pennellate stes- 
se , dalla mancanza delParia, che dovrebbc essere tra 
gli oggetti remori; il Chiaroscuro, e i Iumi s' inde- 
bolirebbero, come anche gli oscuri , per Pinterposif 
zione delfaria, e si distruggerebbero gli effetri del 
gran lavoro del Pittore. Quindi äinferisce, che per 
fare uns; ingegnosa imitazione del narturale, che non 
sia servile, ma giudiziosa, bisogna non imitar 1a ve- 
ritä se non come puö essere, dandole quella dispo- 
sizione propria delFoggetto, e deIPidea, che si vuol 
far concepire a chi guarda"; e c_l1e qualunque forma 
conservi 1a sua proprietä, e" qualitä caratteristica in 
tutre le parri dell'Arte; e che qualunque cosa si 
rappresenri intelligibilmente" , si distingua da qualun- 
que altra ; Bnalmtmte , che il naturale sia imitato 
nel moclo piü proprio per dare a1 riguardante 1' in- 
teliigenza deIVidea del Pittore. 
Due strade hanno seguite i grandiPittori per con- 
seguire tutto questo". Alcuni hanno rigettate le par- 
ti, che non erano- assolutamßnte necessarie al loro 
fine, ed han fat_t0 con ciö spiccarc maggiorlnente 
quel-
	        
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