Volltext: Opere Di Antonio Raffaello Mengs (Tomo Secondo)

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R. Sl. Ma i maggiori uomini han tutti imparata 
la Pittura dalla laro piü tenera fanciullezza. Raflael- 
lo era figlio di Pittore, che lo avrä posto a dipinge- 
re dacche moströ uso di ragione . Tiziano incomin- 
ciö ben da fanciullo. Michelangelo di doclici anni 
giä maneggiava il marmo . Correggio , non avendo 
vissuto che quaranfanni, lasciö si gran numero di 
Opere insigni da non potersi fare ih fretta, e neces- 
sariamente dove incolninciar a lavorare ben per tem- 
po. E" tuttavia vero, che alcuni buoni Pittori han 
ßprincipiato piü tardi; ma se son riusciti perehe eb- 
bero ingegno straordinario , quaneto piü eccellenti 
non sarebbero stati se avessero incominciato Piü 
presto? 
D. Qual E: 1a prima cosa , "ehe un Maestro deve 
insegnare al suo Discepolo? 
R.- Siccome non ä facile scoprir subito liingegno , 
e il carattere de' Ragazzi, enecessario farli incomin- 
ciare dal disegnar 1e ßgure geometriche, ma senza 
regola, e senza compasso, affmche avvezzino la vi- 
Sta alFesattezza, ehe ä la base fundamentale del Di- 
Segno; poichä non vi ä oggetto, i di cui contorni, 
e forme non si compmgano di ßgure, e di linee- 
geometfißhe semplici, o composte . Onde se il Fan- 
ciullo sa fare ad occhio questä figure, saprätdisegnaa 
ree-accuratamente qualunque cosa, e conclepirä facil- 
mente tutte le proporzigni_  
D. Non sarä meglio fargli disegnar l-a üegura-uma- 
11 3 na,
	        
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