226
X
devc incomixlciare prima d'aver vo-lontä propria ä
1a penetrazione , Pattenzione , 1a pazienza , e non
lasciarsi abbagliare da quella vivacitä , nä da quel
fuoco, che ordinariamente si prende per ingcgno ,
ma in realrä non lo Er; anzi quella vivacitä per lo
piü impedisce ai Fanciulli di rißettere sopra le co-
se, e per conseguenza di far progressi nella Pittura.
Si badi dunque a non ingannarsi col prendere per
ingegno pittorico quella inclinazione di esser Pittori,
che si vede in molti Fanciulli. La fortuna, che al-
cuni Pittori fanno, muove molti Genitori ad incam.
minare in questa Professione i loro Figliuoli, iqua-
Ii dopo averla studiata molto tempo 1a lasciano col-
la stessa Ieggierezza, con cui 1' intrapresero.
Per evitare qucsti inconvenienti ä necessario, che
un Maestro abile, e un uomo dabbene prima d'am-
mettere un Giovane esafnini ben bene lui, e i suoi
(jenitori. Nel Fanciullo non dcve cercar altro che
penetrazione, pazienza, amore pel lavoro, e spezial-
mente Vista esatta. ll Padrc deve. possedere un gran
disinteresse, con {orte desiderio di dare a suo Figlio
tutti gli ajuti necessarj, nä: faccia. come tanti, che
si vogliono chiamare Protettori per aver pagato Po.
co tempo per un Giovane un Maestro a salario.
Se il Fanciullo dunque ha tutte le qualitä neces-
sarie , il Maestro dal canto suo deve incominciare
da! disfarsi per quanto puö de! suo amor proprio,
e insegnargü quanto sa, quanto ha appreso , e quel
ehe