Volltext: Opere Di Antonio Raffaello Mengs (Tomo Secondo)

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Accademia 11a da essere anche Scuola, far 11116110 5 
ehe si pratica nelle Scuole delV altre Facoltä ; cioä 
impiegare nello studio le migliori ore del di colP as- 
Sistenza de" Professori d' inferior grado, i quali des- 
sero conto ai Superiori de' progressi, e del modo d' 
insegnare : questo esercizio sarebbe in oltre molto 
utilc a loro stessi; e i principali Maestri dovrebbero 
rivedere gli studj de' Giovani, per cambiarli di elas- 
se secondo i loro progressi . 
L" esercizio della notte dovrebbe servir solamente 
per coloro , che essendo giä avanzati nella teoria 
dell" Arte han bisogno d' aumentar 1a pratica col 
frequente uso; poiche altrimenti colla sollecitudine, 
con cui si ha da operar di notte, si assuefanno i 
Principianti ad una scorrezione , 1a quale degenera 
in viziosa negligenza , non essendovi tempo d' osser- 
vare bene le regole, e le ragioni dell" Arte; e quel- 
li, ehe incominciano a copiar principj, nemmeno 
hanno tempo sufHciente da vedere il frutto della lo- 
ro applicazione : onde "molti si disanimano , e ab- 
bandonano lo studio incominciato. Insomma quan- 
do 1' Accademia abbia da esser Scuola e necessario 
Praticarvi tutto quello , che un vigilante, e buon 
Maestro deve fare privatalnente co' suoi Discepoli; 
altrimenti non sarä mai Scuola utile. 
Se non si fissano le leggi , e le massime delle 
Pübbliche l-elioni in moclo, che la Gioventü ap- 
prenda come se studiasse sotto un solo Maestro, si 
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