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poi imitato zlssai bene da Lanfranco, e da alcuni al-
tri piü, o meno.
Io ho detto, che Correggio possede unitamente
quelle varie parti della Pittura, delle quali ciasche-
duna da per se ha fatto illustre" un Pittore; come la.
{reritä, e la grazia di Raffaello, il ridente diLeonar-
do, 1' impasto di Giorgione, e il colorito diTizianoz
confesso perö, che nel particolare di ciascheduna di
queste cose egli fu meno eccellente di essi. Seppe pe-
rö riunirle tutte come sono nella Natura, e temperar
quelle , che sono molto violenti colla sua. indole modesta
e soave, e combinarle col suo intendimento {ilosofico ;
cosicche quanto gli altri seppero esprimere separata-
mente , tanvto ei volle vedere unito , e lo consegui.
Ma per quanto grande io consideri Correggio, nol
credo perö maggiore di RalTaello; poiche sebbene le
di lui Pitture sieno piü uguali ne1l' esecuzione, e piü
squisite, contuttociö egli non possede in sl alto gra-
do d'eccellenza, come Raffaello , 1' espressione degli
affetti delPanimo, che e realmente ciö , che dä 1a
maggior nobiltä alla Pittura, e la "uguaglia all' E10-
quenza, e alle. Poesia nella impressione, che queste
fanno nelfanimo degli uomini. RäfTaello dunque di-
Pingeva con piü eccellenza gli effetti de1l' anima, e
Correggiß gli efletti de' corpi. Mirando un Quadro
di Raffaello si sente piü di qvuello , che si vede; e
in um di Coljreggio veggon piü gli occhi di quel,
che "o" COmPYCnde 1' intendimento, ei sensi resta-
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