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csporli intelligibilmente; onde passo a baciarle umil-
mente le mani, e sono D. V. E. '
1. Sarebbe una disgrazia se 1' eccellenza delleArti
dipendesse clalla libertä incompatibile coi tempi no-
Stri: onde questo pensiero scoraggirebbe ed i Princi-
pi nel proteggerle, e gli Arteüci nelfesercitarle.
2.. Parmi, ehe i Pittori, e gli Scultori della pri-
ma Epoca non abbiano cercata la grazia, ma sola-
mente Pimitazione del vero, e successivamente il
Bcllo, il quale giä esclude ogniasprezza ; e per quan-
to si puö conosccre dalle poche Pitture antiche, che
ci restano, il loro Stile era piü soave, i'l Chiaroscu-
ro piü dolce, ed i Contorni piü semplici, ed intreß.
ciati che nella Pittura moderna, siccome piü elegan-
ti, e grandiosi insieme erano nella Scultura .
3. Non arrivo a comprendere come mai 1a grazia
possa chiamarsi austera, essendo duclqualitä diretta-
mente opposte.
4.. Credonche Prassitele, ed Apelle non mutasse-
ro tanto le forme, quanto il modo, esprimendo sot-
to modo piü facile le forme della Bellezza.
5. Che nelFArte sia. piü di una grazia io non
comprendo. I Disegni di Raflaello5 di Lionardo, e
del Sarto meritano il nome di belli , come anche
quelli di Guido, e de1l' Albano: quelli delCorreggio
sono graziosi , quelli del Parmigianino sono smorfio-
si, e manierafi.
6. I1 tagliente de' sopraccigli non ä distintivo de'
tem-