ää
k
X
stile , e perfezione deIFOpeFa. ll primo ci fa cono-
scere 1a norma delle massime, con cui gli Antichi
operavano; ma 1a perfezione e particolare agli Arte-
fici piü, o meno abili." In considerando la prima par-
te , io ammiro quasi tutti i monumenti deIFAnti-
chitä, eccettuando solamente quelli del tempo , in
cui' 1a troppa ignoranza degli Arteüci impediva 1a-
sciar traccia nelle Opere loro delfammaestramento
de" Maggiori . Ma quando considero anche i piü 10-
dati monumenti deIFAntichitä nella parte della per-
fezione , non li trovo tutti meritevoli delle estreme
lodi, che leggiamo, che loro furono concesse da tan-
Wti uomini illuminati, e grandi; ondeindagando sem-
pre piu 1a veritä si nelPlstoria, che nelle Opere me-
desime, mi pareincredibile, che noi possediamo Ope-
re de" piü celebrati Artisti delFAntichitä; e se an-
che agli occhi miei compariscono insufzerabili quelle,
che abbiamo, accuserö la mia propria ignoranza piut-
tosto che cedere alla ragione, la quale mi dice, ehe
non sono di quelle.
Quando Roma piü volte fu spogliata di Statue,
non si saranno a1 certo lasciate 1e Opere de' piu in-
signi Artefici. Tutti i nomi, che leggiamo ne' mar-
mi antichi, sono oscuri nelVlstoria, oltre che molti
sono falsificati da" Moderni, e forse inventati, come
quello diGlicone. Fedro ci attesta, che sino dal suo
tempo si apponevano nomi finti alle Statue; e tale
sarä forse quelle di Lisippo n_e1l' Ercole di Pitri. Ma
ehe