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superiore a? suoi Maestri; che immaginö una muta.
zione s) rapida dal suo primo al suo secondo stile";
e che non contento di essere uguale a molti nomi-
ni grandi, e supcriore a quanti erano nella sua Pa-
rtria , abbandonö tuttavia quello stile , e intraprese
per mezzo di nuovi studj, e della piü profonda ine-
ditazione mutar quasi PArte della Pittura. Ciö sup.
posto, io inclinoia credere, che Correggio andagsg a
Roma; che vi vedesse, e studiasse le Opere sli Raf-
faello , e molto piü quelle cli Buonarroti; ma che
essendo d'un carattere dolce, e modesto, unicamen.
te occupato Silo Studio della sua Arte , sfuggisse i
divegtimenti delle compagnie, e la conoscenza clegli
altri Pittori, e perciö non si assoggettasse allo stile
di veruno; nä di vcruno si facesse imitatore, ma
prendesse il belle dovunque lo scoprisse.
Taluno mi dirä, che non si sa, che giammai an-
dasse Correggio a Roma; ma io risponderö, che il
non sapersi non prova , ch'egli' non vi sia stato,
poichä frequentemente vediamo , che di molti non si
sa quello che han fatto finchä non hanno acquistata
una certa riputazione; e ordinariamente si sogliona
conoscere in Roma soltanto quc" Professori , che vi
lavorano, e pon quelli , ehe come forestieri vi van-
no col solo fine di studiare; ed ä probabile , che di
questo numero fosse Correggio: questa probabilitä
acquisterä piü forza da, altre ragioni, chc addurrö
m apprcsso.
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