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Fabbriche. Vitruvio, ed alrri riferiäconor questa ori".
gine; e infatti si vede, che Fidea delle tende, e clelle
capanne si e mantenuta fino ai piü magnifici edifi-
z]; ma siccome 1' Architettura non ha originale, o
prototipo nella Natura, non pote subito ritrovar le
proporzioni piü belle, e resto esposta ai Capriccj, e.
alle idee degli uomini, de" tempi, e delle circostanze.
I primi Greci, che stimavano 1a forza per 1a qua-
litä piü utile delFuomo , idearono il carattere di ro-
bustezza. Crescendo poi 1a pulizia civile , e raddol-
cendosi i costumi incominciarono a stimare il bello,
e posero piü eleganza ne' loro edifizj; ma siccome 121
Natura li aveaodotati nfingegno Glosofico , non oltre-
passarono mai i limiti della moderazione, ne diedero
in ornamenti superflui, ne in lusso , ma si conten-
nero ne' limiti della ragione; e in questo mezzo cond
siste 1a Bellezza deIPArChitettura . I1 fondamento di
quasi Arte comincia dalla necessitä, e dalFuso della
fabbrica; 1a sua bellezza E: nelcarattere corrisponden-
te a1 Hne propostosi nelle forme, e nelFornato; e i!
suo limite ela ragione . I Greci ne' loro, bei tempi
osservaxjono esattamente tutto questo.
1 Romani, Nazione öiü ricca, e piü fastosa della
GYCCR, ma di minor gusto , caricarono di ornati 1'
ArChi-tettura, e inrrodussero piü ordini, e piü divisio-
"ii e Ünalmente perderono la bella semplicitä, e sm
lidifä imefrßmpendaäi membri principali con caprie-
CiOSi Cßmßfni- Quando ßnalmente si perdä 1a stima
I 2 deIl-e