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soFTri ini-initamente al famoso sacco5 che le diedero
gli Spagnuoli, ed i Tedcschi sotto Borbone. Firenze
perde la sua libertä, e tutta 1' Italia fu in convulsio-
ni violente. Venezia sola rcstö esente da questa uni-
versale sciagura; e il gran Tiziano sopravvisse alle
maggiori turbolenze; ma mancando generalmente il
danaro, o per meglio dire crescendo a tutti i Princi.
pi ltaliani la necessitä. di supplire alle esorbitanti
spese delle guerre, mancö il premio alle Arti , e gli
Artisti si diedero a lavorar sollecito e con stile
ammanierato, e caricato; perloche languirono le Ar-
'ti per molto tempo.
La fortuna volle, che nascessero in Bologna aIcu-
ni Ingegni grandi, quali furono i Caracci. Eglino s-i
contentavano di qualunque piccola ricompensa, co-
me figli di padri poveri, e si applicavano col mag-
gior impegno a sorpassare i Procaccini, che ivi era-
no i piü invidiati per esser forastieri . Lodovico, il
piü attempato, avea studiate le Opere di Correggio,
di cui imitava superficialmente 10 stile nella grandio-
sitä delle forme, e delle masse. Egli fu Maestro de"
suoi Cugini Annibale , e Agostino , i quali aveano
molro talento, e studiarono la buona Imaniera ; ma
si diedero a lavorar in frerta; e perciö le prime Ope-
re di Annibale sono di buongusto , ma caricate, e
poco studiare . Ei migliorö collo studio diCorreggioz
ma Sißrißmß il suo talento era piü da Artigiano che
da Arrista, imirö il suo modello soltanto in una par-
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