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da quella iina sensibilita , che non
tanto comune. L'invidia, e la mali-
gnita di abbattere gli altri per com-
parire piu alti su le loro rovine , C1
suole render lincei in vedere gli altrui
difetti: e chi li manifesta in qualun-
que opera, e ne tace il bello, esicu-
ramente un ignorante, o un invidio-
so, e forse 1, uno, e llaltro. Niuno al
pari di MENGS conosceva il buono del-
le Statue antiche , e lo manifestava.
Piu volte egli contemplando meco il
sublime Laocoonte si. accendeva d' en-
tusiasmo per le sue bellezze; e in una
sola occasione mi fece osservare , che
la tibia dritta d' uno dei Figli era
molto piii corta dell' altra.
Col motivo d'aver donati al Re per
la sua Accademia tutti i gessi della
sua collezione di Statue ( collezione
unica, che gli era costata somme su-
periori alle sue finanze ei PCHSHVH
fare un Trattato sul la maniera di ve-
Mengs. Tom. I. f dire