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cio le scrivo pel desiderio d'occupare un piccol l'uo-
go nella di lei stimazione, che io non meriterei si-
curamente se io pensassi di me come si spiega il
mio Panegirisfa. Solo le persone, che hanno studia-
to le Opere de, Valentuomini antichi possono presu-
mere d'aver tanto merito. In quantoa me io le ho
meditate quanto pin ho saputo, e le trovo del pfi.
mo ordine, concepite, ed eseguite con una delicatez.
za, e con un giudizio inimitabile, e in generale son
fatte, con un gusto il piix ben fondato nelle ragioni
dell, Arte, e della Natura . Riconosco la superiorita
dell" ingegno di Raffaello, e i meriti degli altri gran-
di Artisti deIPeta passate; ma non percio lascio d'
ammirare il talento, la vivacita, il valore, e la fa-
cilita de' miei contemporanei. Mi sono proposto sol-
tanto d" imitare i pregi piu eminenti, che scorgo in
altri, contentandomi dlesser 1' ultimo di que' che
vanno pel buon cammino , piuttostoche d' essere il
primo tra coloro, che si lasciano abbagliare da una
gloria brillante , ma falsa . Con questo mezzo ho
avuto il contento di veder le mie Opere ben rice-
vute tra le Nazioni, che stimano quelle degli Auto-
ri viventi , paragonandole con le piu pregievoli de-
gli Artisti defunti. Devo esser grato al favore, con
cui sono state accolte le mie Opere a Roma, a
Dresda, a Firenze , a Londra, e a Madrid ; e per-
cib chieggo scusa per Winckelmann , se trasportato
dalfamicizia ha dato in lodi iperboliche per un suo
com-