Volltext: Opere Di Antonio Raffaello Mengs (Tomo Primo)

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ribili, come 1a loro superstizione Ii concepivaI Poco 
pi!) innanzi passarono gli Egizj , 1 Fenici gggiunsg- 
ro qualche poco pih di finezza nel lavoro , perclie 
richiedeva cosi il loro commercio, e lavoravano piii 
metalli che pietre. Eglino, per quello ch" io credo, 
sparsero le Arti per tutte le coste dell'Asia, dell" 
Africa , e dell'Europa , ma sempre in quella stato 
_di rustichezza , e di Barbarie , in cui si mantennero 
finche non furono coltivate da' Greci. 
Esaminando perche le Arti non facessero gran pro- 
gresso tra i loro primi lnventori non ostante che sia 
cosi facile aggiungere all' inventato, io credo, che la 
cagione sia stata, che le idee degli uomini vanno 
sempre in progressione seguita; e per conseguenza se 
il principio e cattivo, il fine deve esser pessimo; per- 
loche le Belle Arti fra quelle Nazioni, che le inco- 
minciarono male, dovettero sempre peggiorare , co- 
me i frutti d' albero guasto cadono prima di matu- 
rarsi. Alfincominciar male pote contribuire la brut- 
tezza delle genti, l'ignoranza della Bellezza , e la di- 
sistima, che si avea per gli Artisti, i quali in Olmi 
non avean Farbitrio di allontanarsi dalla forma degf 
ldoli , che aveano prescritta i Sacerdoti, contenti, 
come ho detto, del solo significato; e quando vole- 
vano fare qualche cosa di particolare aumentavano 
la materia , e non le forme, facendo figure straordi- 
narie, e gigantesche . l Fenicj dall'altra parte non 
pensavano che al loro commercio; ed era percib ben 
Hillll-
	        
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