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accrescerne a grado a grado la perfezione. Incomin-
ciavano dall' esattezza delle proporzioni, e dalle for-
me principali de" contorni, portando la considerazio-
ne nelle parti grandi, e piccole fino all, ultima deli-
catezza. Si legge nelle Storie , che non si tfgvb chi
ardisse terminare la Venere , che Apelle alla di lui
morte lascio incominciata, non perche altri non sa-
pessero fare un braccio,_o una gamba , ma per-che;
quel Quadro, quantunque non che abbozzato, pareva
finito a chi non ne sapeva quanto Apelle .
La Pittura era in quel tempo un'Arte, che si ap-
prendeva, e si esercitava come una Scienza . Inco-
minciavano dal divider le linee in dieci parti, per
esempio, poi in venti, indi in quaranta, in ottanta,
ec. , e con questa delicatezza, e ripartizione di linee
davano varieta infinita alle loro Opere . Variavano
le stesse parti delle linee , facendone , per esempio,
una di tre, altra di cinque, e altra di due, con che
formavano i contorni vari, ma uniti delle diverse li-
nee; e da tutto cib risultava la perfezione. Non os-
servavano soltanto queste regole ne' contorni, le ap-
plicavano anche alle forme interiori, e agli estremi
de' lumi, e ai punti di maggior forza. Chi sapra 05,.
servare gliAntichi con questa attenzione non si ma-
ravigiiera, che Protogene impiegasse tanti anni a di-
pingere la sola figura del suo Gialiso , perche chi al
pari di lui volesse osservare tante regole, e ragioni,
gli bisognerebbe studiare molto, e contemplare la sua
Opera