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Nella terza epoca, nel miglior tempo dell'Arte ,
gli Antichi perfezionarono la lor maniera , essendosi
accorti , che nelle due precedenti non si esprimeva
debitamente Yeffetto della carne; poiche nella prima
pareva troppo nervosa , e nella seconda molto gon-
na, e grossolana; e finalmente conobbero, che nella
bella Natura trovasi una continua varietit : che ni-
una cosa deve ripetersi: che era necessario passare
dalla linea convessa alla concava , e alla retta , e
frammischiarle tra loro: che ne" piani, e nelle par.
ti angolari della seconda maniera conveniva unire le
coneave colle convesse, e dove bisognava varieta do-
veano entrare tutte le tre spezie di linee; e trovaro-
no la ragione perche non si deve fare niun angolo
senza curva, e niuna curva senza interruzione, o in-
fiessione, cioe senza linea ondeggiata, o serpeggian-
te. Notarono,-che niuna entrata deve stare incontro
di altra eonsimile, come niuna uscita contrapposta
ad un'altra: che niuna linea deve esser della stessa
proporzione, o del carattere come Fopposta dall'al-
tra parte; e finalmente, che deve essere una varie-
a continua in tutti icontorni, e in tutte le propor-
zioni .
Queste regole non potevano condurre a11' errore gli
Artisti, essendo fondate nella buona pratica delle ma-
niere precedenti ; perche Id prima avea spianate le:
buone proporzioni, e 1a seconda avea bandire tutte
le minuzie, e le inutiliti; la terza non tendeva ad
O 2. altro