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qui incomincio di nuovo a coltivarsi, e a migliorar-
Si da, Firlrfntini, da' Veneziani , e da, Lombardi ii-
no a 11215216110 , a Tiziano, ed a Correggio, che la '
portarmi) al" piu alto grado di perfezione; e da quel
punto e ritornata di nuovo a decadere fino a noi al-
tri, che vedremo la sua intera rovina se proseguire-
mo nel cammino finora tenuto. Questo e in succin-
to quello, che io penso su l' invenzione , progresso,
e decadenza delle Arti. Ora parlero delle loro bel-
lezze , e particolarmente di quelle, che ho osservate
nella prima, nella seconda, e nella terza Epoca dell'-
Antichita.
Nel principio tutti i Gusti non erano che un so-
lo, cioe informi, e grossolani. Gli Egizi si fermaro-
no la, ne lo migliorarono mai, perche la natura del
loro paese non era propria per somministrar loro
idee di perfezione, ne di bellezza , ne di proporzioni.
I Greci, ed i Toscani furono i primi, che scopri-
rono le proporzioni. Conobbero ben presto, che una
parte, la quale si appoggia su d' un' altra, deve esser
piu leggiera di questa: inferirono quindi , che una
mano, un piede, una testa se sono molto grandi so-
no deformi: rifletterono, che qualunque corpo deve
aver la proprietai, e la capacita d'eseguire_ tutti i
Suoi movimenti con facilita, e che ogni moVimCHfO
Si esercita nelle giunture; e percib si applicarono ad
Osservare, che il collo uniscela testa al corpo, cui
sono attaccati gli omeri , ai quali si uniscono le
brac-