Volltext: Opere Di Antonio Raffaello Mengs (Tomo Primo)

 '514-  135 X '34 
La luce naturale ha in se dello splendore i e nella 
Pittura non e che un color chiaro. Un Quadro per 
esser veduto si ha da collocare in modo , che non 
risplenda, ne faccia lo stesso effetto della luce , a1- 
trimenti non se ne vedrebbe nulla. Per queste ragio- 
ni e necessario, che nell? esecuzione il Pittore si ser- 
va di certe regole, e di certi raziocinj , che sono 
meramente ideali, facendo le cose, che sono nel? 
ombra , piu oscure di quelle , che sono nella luce ; 
ma non percio ha egli da pretendere farle uguali a1- 
la verita: questo e impossibile; perche non avendo 
1' Arte tanta varieta di gradi come la Natura, egli 
deve lavorar solamente per comparazione {vale a di- 
re , fingendo una luce di qualsisia grado: deve met- 
tere la seconda tinta del grado piu oscuro com'e 
nella Natura; e cosi il Quadro comparira vero. Se 
poi si volesse mettere la mezzaftinta , com'e real- 
mente nella verita , mancherebbe sicuramente il co- 
lor necessario per imitar la luce. 
Essendosi provato, che Correggio osservasse tutte 
queste regole a perfezione, credo, che meriti il ti- 
tolo di Pittore ideale, e di sublime nella parte del 
Chiaroscuro. In quanto al Colorito non e stato che 
imitato: della Natura, eccetto nella parte de" pan- 
negglamenti, che seppe scegliere secondo le maSSC 
necessarie. Conobbe anche perfettamente la forza, e 
il grado de, colori per far risaltare , o smorzare quel- 
10 , che credeva convenire nella Composizione. lib- 
be
	        
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