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unico membro; e cio non a caso; ne secondo l'- ap-
parenza del Quadro, ma secondo la vera dignita, e
secondo la forza delF espressione, che si richiede.
si Vede 116' suoi Quadri varieta di cose senza con-
fYQddiZiOHB; passioni violenti senza affettazione , e
senza bassezza, manifestando 1' espressione talvolta
fino nel movimento d, un dito , e nelVeEFetto , che
fanno le passioni ne' tendini de' membri. Egli sape-
va impiegare , e far belle per le occasioni, e per la
maniera di accomodarle molte cose , che in molti
casi sarebbero stati difetti. In somma tra un Qua-
dro di Raffaello, e qualunque altro Pittore passa la
stessa diiierenza d'espressione , che sarebbe tra un
Eroe, un Alessandro Magno , e un Commediante,
che in un Teatro lo rappresentasse: costui potrebbe
fare studiatamente tutte le azioni, e movimenti del?
originale; ma non certo si naturali come PEroe,
che opera per impulso . iQuesta diversita proviene
dal non avere tutti gli altri Pittori saputo trovare i
giusti movimenti, che Fanima produce nel corpo;
ne hanno considerato, che ogni estremo e vizioso,
e che ogni azione portata alla eccesso e d, un uomo
senza giudizio. In vece di persone sdegnate han fat-
to ligure frenetiche; e quando han voluto signifiear la
moderazione hanno rappresentati soggetti insensibili.
QUCSIO mezzo sii difFiciie non pub trovarsi che pel
camtnino seguito da Raffaello . Ma cib e concesso
ad un ingegno grande, e filosofico, che osservi, pon-
Mengy. Tom. I. L dari ,