, f? 121 X sie
to L La pigrizia di pensare, e l'ignoranza sono le
sorgenti di questo depravato gusto . L" esprimere i
nwvinlffnti grossolani di qualche persona appassiona-
ta, che mette in contorsione violenta tutte le sue
membra, o il sangue, che versaia torrenti un feri-
t0, o l" orridezza cl' un cadavere esigono pochissimo
talento, ed istruzione: basta avere occhi, e non chiu-
derli. Scoprire le suste dellianima, sorprenderla, per
cosi dire, ne' suoi segreti nascondigli, e saper espri-
mere tutto cio esternamente senz' alterare la bellezza
delle forme , richiede molta attenzione, e maggio!
filosofia . Ma tutto questo neppure basta per conse-
guire il fine, bisogna anche pensare alla proprieta ,
cioe al carattere della persona; poiche un Eroe, ov-
vero un Principe non si appassiona come un Villa-
no, ne una Deita come un mortale. Di pih 1' Espres-
sione ha nascere dalla verita , e non dal? imita-
zione ; poiche , siccome diceva MENGS , passa un
gran divario fra una persona veramente agitata, ed
il Comico, che la rappresenti; e Terenzio tanti se-
coli prima avea gia notato questa differenza:
. . . . . . Ex animo onmia,
Ur ffert natura, fzzcias, an de industria.
Ne' Ritratti regna un altro vizio, che tiene infet-
ta qualche Nazione intera. Raro e chi si contenta.
di ritrarre, o di esser ritratto come Dio lo ha
fatto. Si ha da siruare in una positura , che vien
detta spiritosa, senza-sapersi perche. Gli occhi , la
boc-