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La PiCCiOiQ apertura delle PUPHIQ E per dOVe 311.
trano tutti iraggi della luce, Che rimandano gli 0g.
getti; e siccome , se l'oggetto e maggiore di detta
xapertura, UOH POSSONO entrare l faggi Senz, incfggig-
chiarsi, e d'uopo, che -quelli, che vengono dalfin-
giu si rappresentino nella parte superiore della reti-
na; e quelli, che vengono dall" alto , 5' imprimano
a basso . Il tatto rimedia anche a questo incgnve.
' niente insegnandoci la vera situazione degli oggetti.
Cosicche, sebbene vediamo gli oggetti doppj, -e alla
rovescia , dimmaginiamo tuttavia di vederli real-
mente semplici, e dritti, e ci persuadiamo, che que-
sta sensazione , la quale e un giudizio dell'anima
istruita dal tatto, sia una apprensione reale prodotta
dalla vista.
Tutto questo a cosl chiaro, che non ha bisogno
di ulterioxji pruove. Sopra di cio dunque io fondo il
mio sistema riguardo la pena, che ci cagiona la vi-
sta degli oggetti troppo piccoli. Ogni oggetto imag-
giore dell'apertura della pupilla si rappresenta al ro-
vescio nella retina, e 1' anima; non ostante lo giudi-
ca dritto . L'abito contratto di giudicare cosi non
si pub mutare seni un altro abito egualmente costan-
te del contrario; il che alle persone adulte" costerebf
be molto tempo , e fatica . Supposto dunque , che
un oggetto sia minore della detta apertura della pu-
pilla, deve legittimamente seguire che la sua 41121-
maginewi entrar). diritta,- perche le linee , che for-
mana