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cizio, o quando si porta all'eccesso, o quando per
qualche rispetto umano ci vediamo obbligati a pen-
sare a cose, che non ci piacciono, ne siegue quell'
incomodo, che si chiama noja. Nulla rincfesce fan.
to all' anima quanto questa disgustosa situazione; ne:
vi, e fatica , ne pericolo , chi ella non intraprenda
volentieri per sottrarsene sicche la voglia di sfug.
gite questa nojfz e la molla principale del cuore umg.
no. Quei, che chiamiamo divertimenti, come gli
Spettacoli, la Poesia, la Musica, 1a Pittura , ed al-
tre inHnite cose, che fomentano , e conservano la
Societa, non hanno altra origine che l' orrore di m2-
najarsi; e percib ognuno siindustria occupare il suo
spirito il piu piacevolmente, e col minore stento
che pub. L, anima per altro non pub occuparsi che
in due maniere. L' una e ricevendo per i sensi le
impressioni degli oggetti esterni ; e 1' altra rifletten-
do , meditando, e combinando le idee somministra-
tele dalla memoria. xQuest' ultimo mezzo e troppo
laborioso, e sono ben rare quelle anime , che sap-
piano vivere piacevolmente sole godendo entro loro
stesse.
Il pih comune , e quel che ordinariamente pin
piace, e il percepire le impressioni degli oggetti per
Aisensi. Queste impressioni ci sono piacevoli, o
dispiacevoli perwiue fnotivi. ll primo consiste nel?
agitare pil) o meno i nervi degli organi, e lialtro
nelle idee, che producono : di questo pero io non
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