Della
dijjfercnza tra la Bellezza,
ed il Piacevole.
L. piacevole non e di sua natura bello , banche; il
bello sia per lo pih piacevole. Cib, che piace ad
uno, non sempre piace a tutti, ne": talvolta allo stes.
so in diversi tempi; e questo proviene dall'essere il
Gusto un effetto, che ricevono i sensi, e non la ra-
gione; ne ve cosa si imperfetta, che non possa piaf
cere a qualcheduno. '
De" Gusti non 8' da dispurarsi, dice 1' assioma ge-
nerale. Se con cio siintende, che chi dice gustar di
una cosa effettivamente la gusta , la proposizione e
incontrastabile; ma se al contrario si vuol intende-
re , che ogni Gusto e buono, niente e di pil) falso.
Una Donna, che mangi gesso, terra, o altre ma-
terie simili, vi ha senza dubbio il suo Gusto; ma
un gusto depravatcnt. MI de la Motte, cui piacevan
pifi gli scarabocchi del Ponte nuovo di Parigi, che
i Quadri di Raffaello, zwea uni gusto da vera bestia.
Chi dice, che una cosa gli piace piil di un, altra
non e obbligato addurne ragione ; ma se sostiene ,c
che questo e piix bello di quello, e obbligato dirne
il perche. Vi sariz taluno cui piacciono pia) i versi
di Lucano di quelli di Virgilio , e. costui nQnf 53;;
che ridicolo; ma se egli dice, che i primi sono piii
belli: