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III.
Di
17146110 ,
che fa
belle
le
COSE.
, a
L UNIONE del perfetto , e del piacevole resi evi-
denti, e cio , che senza dubbio rende le cose belle.
Perfetto per noi altri uomini e quello , a cui niente
manca, ne avanza di quello, che noi crediamo deb-
ba avere: e piacevole quello , che fa un, impressione
moderata ne' nostri sensi. L" ignorante pub giudicare
delfimpressione materiale , che ricevono i suoi orga-
ni clella vista; ma del perfettonon pub giudicare
che il. solo intelligente, cioe colui, il quale abbia os-
servate minutamente le proprieta, e qualita delle co-
se; le abbia confrontate fra di loro, e vi abbia ri-
llettuto , per indi rilevarne il mancante, ed il super-
fluo relativamente al loro destino, onde proviene la
loro perfezione. Sicche del bello e giudice competen-
te soltanto chi ha esercitata molto, e ha resa ben
culta la sua ragione; onde si pub asserire senza esi-
tare, che la scelta , o il giudizio sul bello sia sem-
pre in ragione dell" intelligenza dell, Artista , o del?
Osservatore .
Il contrario della Bellezza E la Bruttezza a fa qua"
le consiste nelfimperfczione , e nello S_Pi3CeV01e5 e
giudichiamo proporzionatamente delfuna 1161 modo
istesso che del? altra.