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come i Modelli, di cui ho parlato , sono stati gli
tante e tante volte imitati, senza. che alcuno abbia
potuto giungere a superarli, egli e percib una veri-
ti: evidente , che questi tre gran Maestri avevano
preso il giusto sentiero della perfezione, e percib mi
sono servito idi loro per esempi, -ed ho mostrata la
maniera di conoscerli, e cfimitarli. Chi lavorerh di-
ligentemente col senno, e colla mano, riflettendo se-
riamente su cio che ho detto , avrh un giorno a glo-
riarsi della sua fatica, e conseguire il Buongusto.
MENGS diceva, e diceva bene , che gli Antichi
mettevano nelle loro composizioni poche figure, af-
finche le bellezze ne fossero piu comprensibili e piv)
patenti; e chei Moderni riempiono i loro quadri di
quante piu ne possono, acciocche se ne discernanti
meno i difetti. La Scuola Cprtonesca , e la sua al-s
lieva la Napoletana ( che sono ora le regnanti in
Italia ) hanno per principio nelle loro composizioni
il riempiere di figure e di oggetti un grande spazio,
e non lasciarvi niente di campo vuoto. Non si cu-
rano, che niente signinchino, e, che confondano la
C0mposizione: basta che le attitudini e i colori si
COUUaSIiHO , e facciano quello che esse chiamano
effetto; cosi che non e 1' espressione , ne Pigiea , ma
lo spazio che hanno da riempiere, cio che principal-
mente occupa le loro teste . Io ho veduto visi verdi
e az-X