914
78
916
pero sapevano unire 1' uno e 1' altro, poiche conosce-
vano, che tanto il nervo , che la carne hanno cia-
scuno la sua diversa bellezza . Hanno cercato sem-
pre i Moderni di diminuire una parte per ingrandire
l" altra: i Greci pero non fecero C0Si,gm3_ mufafono
soltanto queste parti secondo la loro espressione. Se
la figura era umana, vi facevano tutto quello , che
appartiene alle proprieta , e qualita dell'uomo: se
pero era divina, essi tralasciavano le qualita umane,
e sceglievano unicamente le divine; e cosi si regola-
vano secondo tutti i diversi significati. Sin tanto che
formavano un uomo procuravano di non tralasciar
cosa alcuna , ma di render nel tempo stesso piu vi-
sibile quello , che e necessario all' espressione, di quel-
lo, che non elnecessario.
Conchiudo da tutto il fin qui detto, che il Pitto-
re] che vuol trovare il buono, ossia il miglior Gu-
sto, deve imparare a conoscerlo da questi quattro;
cioe dagli Antichi. il Gusto della Bellezza , da Raf-
faello il Gusto del? Espressione, da Correggio quello
del Piacevole, e del? Armonia , e da Tiziano il Gu-
sto della Verird, ossia del Colorito. Tutto questo pe-
ro deve egli cercare nella Natura; poiche tutto cio,
che ho scritto, e spiegato in quesf Opera , ha uni.
camente per oggetto di far conoscere ai Principianti
dell'Arte le pietre di paragone, colle quali devono
provare, e discernere il loro proprio, e "l" altrui Gu-
sto , aliine di non ingannarsi nel loro giudizio . Sic-
come