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m," per cosi dire , dal loro niente." Alcuni Artisti Q
avanzi miserabili dell" oppressa Grecia, che soltanto
sapevano qualche cosa della Pittura, perchg 1C im-
magini erano in uso nella Chiesa Cattolica, riportaro-
no l'Arte nell" Italia, ma. tanto deforme , ed imper.
fetta, che non vi si distingueva altro che la volonta.
di dipingere; e la 10r0 Pflverri , Seguitata al solito
dal dispregio , non permetteva loro d'innalzarla.
"Quando la Pittura comincio ad incontrare il genio
degF Italiani allora ricchi, e potenti, ella venne trat-
ta alquanto dalle tenebre da diversi uomini di genio,
fra" quali si distingueva principalmente il Giotto. Ma
siccome la scelta non pub precedere la cognizione;
quindi e, che tutti quelli, che furono prima di Raf-
faello, di Correggio, e di Tiziano, non cercavano se
non che la pura imitazione; e cosi non vi era in quel
tempo verun Gusto , ed un Quadro era in certa ma-
niera un caos. Alcuni volevano imitar la Natura, e
non potevano; altri, che avrebbero potuto imitarla,
non lo facevano, ma volevano scegliere senza sapere
eomei si sceglie . Nel tempo finalmente de, tre grandi-
lumi della Pittura , cioe de' suddetti Raffaello, Cor-
reggio, e Tiziano; tanto la Pittura, che la Scultura
vennero innalzate sino alla scelta, e da questa scelta
nacque il Gusto nell' Arte. Essendo pero liArte una
imitazione di tutta la Natura, ella e troppo vasta per
1' umano intelletto, e Sara sempre imperfetta presso
gli uomini. Tali 6111110 i Pittori prima del tempo de]
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