QUELLEN-ANGABEN.
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in der Ausgabe des Morcni, wodurch auch Vasari's Worte „scbbenc Filippo
non avesse lettere" widerlegt werden. Ausscrdem findet sich im Ammirato,
lslorie Horcntine folgende interessante Notiz über Filippo's Vater:
(1367) „Ma non si volendo da" senatori stare a quello che
I'm" allora si sapeva della venuta dell' Imperadore in Italia, man-
darono alla cerca Brunellesco n otaio (questi i: il padre dell"
architetto) per saperne maggiormente il vero, ho detto alla cerca,
perchä prima doveva andare dal Marchese di Ferrara; e poi dal
signore di Padova e a tutti e due intendere quello che ne sapevano,
c a Ferrara incaricare a Riccardo de Cancellieri, e a Padova a
Manno de Donati di scrivere a Firenze quelloche di mano in mano
ne sentivano. Doveva poi passare a Vienna o dove fosse Pimpera-
dore, il quale se trovava che non venisse in Italia doveva egli
venirsene subito; se nö aspettare la partenza di Cesare et codiarlo
{in nel Friuli o nelle terre piü vicine alla Lombardia e informato
bene di tutto IOFIIHFSCIIC a Firenze."
Ferner möge hier folgende Stelle aus Baldinucci angeführt werden:
„Fu (Filippo) istruito nelle Geometrie, nelle meccaniche e nell'
architettura dal famoso Paolo dalPozzo Toscanelli, da quello cioe, che
poi nel 1467 innalzö lo Gnomone solstiziale della Nlctro-
politana Horentina afline di esplorarvi i momenti estivi solstiziali,
e le variazioni dell'obliquitä dell'ellittica, e che fu correttore delle
tavole Alfonsine e di quelle dette di Toledo da quello iniine chc
fu autore del progetto della navigazione occidentale communicato
al Colombo."
12) Ueber die Technik dieses Emails siehe Ciannpi, La Sagrcstia de"
bcgli arredi, ferner: Vasari, Introduzione, Cap. XIX., Benvenuto Cellihi,
Trattati intorno all' arte delPoreüceria ed all' arte dclla scultura. Milano 1852.
Tipogr. Giov. Silvestrini. Cap. IV. p. 63. E.
13) Siehe Vasari, Vita di Niccolö e Giovanni Pisano:
"Ifanno poi m86 fabbricandosi il vescovado d'Arezzo col
disegno di Margharitone, Architetlo Aretino, fu condotto da Siena
in Arezzo Giovanni da Gugliehno Ubertini vescono di quella cittä,
dove fece di marmo la tavola delFaltar maggiore, tutta piena
d'intagli di ügure, di fogliami cd altri ornaxnenti, scompartexmdo per
tutta Fopera alcune cose di musaico sottile, e smalti posti sopra
piastre d'argento commcsse nel marmo con molta diligenza etc."
14) Laborde, Les ämaux du musäe du Louvre.
w) Labord e,
Les
61m1ux
rnusöe
Louvre.
16) Vasari, Vite di Niccolö e Giovanlui Pisano p. 92 (Milano) schreibt
die Broncefiguren am Brunnen von Perugia dem Giovanni Pisano selbst
zu, während eine Inschrift daran folgenden-nassen lautet: Rubens mc fecit
a. D. MCCLXXVII. etc. Siehe: Guida di Perugia per il Conte G. B.
Rossi Scotti. Perugia Tipogr. di V. Santucci 1867. p. I7. Ferner Vasari
a. a. O. p. 92. col. 2. Annot. I.
Quellenscluriften f. Kunstgesch. IX. IÖ